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Buoni pasto: il nuovo bando mette in ginocchio le aziende.



Con una percentuale di commissione pari al 10% a carico del ristoratore, i buoni pasto per i dipendenti pubblici provinciali e di tutte le società pubbliche o Comuni che aderiscono alla convenzione quadro, mettono in ginocchio la categoria dei pubblici esercizi.
Un aspetto che era già comunicato al presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti già lo scorso 20 febbraio. "Il bando è andato avanti e ora - dice Massimiliano Peterlana, presidente Fiepet-Confesercenti - ci ritroviamo con costi alle stelle. Ora, quello che chiediamo è di rifare il bando con un capitolato tecnico diverso, non al massimo ribasso e commissioni a zero per i ristoratori".
La vicende va ormai avanti da diverse settimane, ovvero da quando a vincere la gara d'appalto per la somministrazione dei buoni pasto provinciali era stata una società che aveva presentato l’offerta al ribasso migliore, ovvero più conveniente per gli utilizzatori di tale servizio (risparmiando nelle voce di spesa del bilancio provinciale). Fin qui nulla di male. “Peccato – puntualizza Peterlana - che lo sconto di ribasso nel capitolato si va a ripercuotere per la medesima percentuale sulla commissione che deve pagare il pubblico esercizio alla società che si è aggiudicata la vittoria”.
Fiepet-Confesercenti chiede quindi che il bando venga rifatto e che questa volta le associazioni di categoria vengano coinvolte nella discussione del capitolato tecnico.

 

 

 

 
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